Christian, 23 anni, Camerun. È il maggiore di quattro fratelli e si prende cura di loro come un padre. A Douala era pronto per iniziare l’università. Viveva in un quartiere tranquillo, circondato da amici.
Nel 2022, dopo la morte della madre in circostanze tragiche, decide di fuggire verso nord. Nigeria e Niger sono le prime tappe del viaggio. Ma sono tentativi a vuoto: contesti politici instabili, lingue sconosciute, dialetti incomprensibili. Indietro non può tornare, la situazione a casa non lo permette.
Attraversa il deserto e arriva in Algeria. Trova lavoro, ma sperimenta presto la violenza contro gli africani subsahariani. Scappa di nuovo. La storia non cambia in Tunisia: lavora otto mesi, ma la sua vita è in costante pericolo.
La decisione finale non l’avrebbe mai immaginata quando era partito un anno prima: salire su una barca verso Lampedusa.
Un amico parte prima di lui, da solo. Christian non riceve più notizie. La voce per la prima volta si fa timida, ma conclude: «È morto».
Nonostante tutto, Christian parte poco dopo. E arriva. Vivo. È il luglio del 2023.
In Italia, tutto cambia. Assistito dalla Croce Rossa, scopre una realtà diversa da ogni Paese attraversato. L’unica vera difficoltà resta la lingua: «Non so vivere in un posto senza parlarne la lingua. Devo capire e farmi capire!».
Ma finalmente si sente al sicuro. Dopo un primo corso di italiano, la Croce Rossa, colpita dalla sua motivazione, lo indirizza a Milano, in Cometa, per un corso intensivo. Al termine, arriva un’opportunità inaspettata: un corso professionalizzante in Arcaplanet.
Gli torna in mente Max, il cane che aveva in Camerun. L’idea di prendersi cura degli animali lo entusiasma. Comincia un nuovo corso: tante informazioni, qualche consiglio. I partecipanti più pronti vengono selezionati per lavorare in negozio.
Serve tempo per imparare, orientarsi tra gli scaffali, ascoltare i clienti, rispondere alle domande. Ma dopo sette mesi, le cose appaiono chiare: Christian sorride molto, chiacchiera spigliato con un italiano perfetto, gestisce la cassa con sicurezza, ha fatto amicizia con i colleghi, ironizza sui tipi di clientela.
La sua curiosità lo anima come un fuoco e lo spinge a crescere, professionalmente e umanamente. Ci si chiede come sia possibile.
Abbraccia il suo tutor di Arcaplanet. Sembrano amici da sempre. E resta una sola domanda: «Perché sorridi, Christian?»